È sotto i nostri occhi
e ci voltiamo dall’altra parte….
È sotto i nostri occhi
e lo lasceremo ai ricordi dei posteri,
annotato in un nuovo diario,
rievocato da immagini traslate
per l’occasione,
una macabra occasione,
quasi fosse un abito chiuso
dimenticato in un armadio
o custodito sotto naftalina,
un abito nero, da indossare
prima che la salma esali
quell’odore di morte,
quell’orribile abominevole tanfo
che allontaniamo con astuzia
dalle nostre nobili narici…
Ma ecco un nuovo olocausto,
a Damasco e in tutta la struggente Siria…
Non forni crematori al chiuso,
nascosti ai nostri occhi,
ma cremazioni in diretta, all’aperto
sotto lo sguardo indifferente di coloro
che domani ne faranno un film
o scriveranno memorie non sentite,
non vissute, non condivise…
Non scarpette rosse,
ma piedi nudi tra macerie
E noi qui… ancora e sempre
a parlare di memoria….
Noi qui, al calduccio delle nostre case,
noi qui, protetti da chissà quale santo
a non essere nati all’Inferno…..
Sguardi di Confine partecipa alla Giornata Mondiale del Rifugiato con Un nuovo Olocausto, poesia di Giusy Tolomeo, contenuta in Le Stagioni di Atma, TraccePerLaMeta Edizioni