Siria: 200mila bambini sfollati negli ultimi due mesi. Escalation di violenza a Idlib e Aleppo

A causa di una nuova ondata di violenza che ha colpito Idlib e la parte Nordoccidentale di Aleppo, negli ultimi due mesi circa 390mila persone, di cui 200mila si stima siano bambini, sono state costrette ad abbandonare le loro case nel nord della Siria, trasferendosi nei centri urbani e nei campi di sfollamento nel nord-ovest di Idlib. Lo conferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Dal 15 gennaio 2020, sono già morti 34 minori, di cui 14 ragazze e 20 ragazzi, a causa della crescente violenza nell’area, e nell’ultimo mese, secondo le stime, 75mila persone, di cui almeno 37mila bambini, sono state costrette a fuggire nel rigido inverno siriano, portando con sé spesso solo ciò che erano in grado di trasportare.

I partner di Save the Children sul campo a Idlib affermano che il numero di persone che vedono fuggire disperatamente potrebbe essere molto più alto delle stime ufficiali. La maggior parte delle famiglie ha già dovuto abbandonare le proprie case molte volte. Ogni volta si trovano ad affrontare nuovi rischi, e ogni nuovo spostamento aumenta la loro vulnerabilità come le precarie condizioni di salute.

Hayat, dieci anni, fuggita dalla città di Ma’arat Nu’man dopo l’escalation di violenza vive ora in una tenda in un parco giochi adibito a rifugio collettivo a Idlib. Ha raccontato: “Hanno colpito le nostre case, il mercato, ci siamo spaventati. Siamo fuggiti e qui le persone ci hanno accolto nelle loro case”.

Anche il vicino di Hayat, Karim, è fuggito con la sua famiglia da Ma’arat Nu’man. Ha detto agli operatori di Save the Children: “E’ stato un viaggio terribile. Abbiamo lasciato tutte le nostre cose, siamo partiti solo con i vestiti che indossavamo. Siamo stati ignorati fino a quando Dio non ci ha inviato brave persone che ci hanno condotto da un posto all’altro fino ad arrivare ​​qui. Una volta, mentre eravamo seduti, abbiamo assistito a un attacco aereo che ha colpito a circa 200 metri da questo campo in cui alloggiamo. La situazione qui è grave, non ci sono servizi, la pioggia sta inondando le tende. I bambini hanno freddo e non c’è riscaldamento, non c’è alcun sostegno”.
 
I bambini nella Siria nord-occidentale continuano a sostenere il peso del conflitto. Solo a luglio 2019, sono stati uccisi a Idlib più bambini che in tutto il 2018.
 
“Il numero di famiglie a Idlib e Aleppo costretta ancora una volta alla fuga per salvare le proprie vite è enorme. Stiamo vedendo migliaia di convogli con veicoli che si allungano a perdita d’occhio, mentre le persone raccolgono di nuovo quel poco che hanno e si muovono sperando di raggiungere un luogo sicuro. I nostri partner ci dicono che stanno assistendo a una situazione senza precedenti”, ha dichiarato Sonia Khush, Direttore di Save the Children per la Siria.
 
Save the Children chiede a tutte le parti di fermare questa guerra contro i bambini e di rispettare le leggi internazionali sui diritti umani e le leggi umanitarie internazionali che proteggono i bambini in tempi di conflitto.
 
Save the Children sta lavorando attraverso organizzazioni partner a Idlib che stanno aiutando le persone a evacuare dalle aree di conflitto usando ogni tipo di mezzo disponibile, e stanno sostenendo i bambini sfollati e le loro famiglie fornendo assistenza medica, cibo, istruzione e servizi di protezione dell’infanzia. Anche le famiglie di sfollati che vivono nelle comunità ospitanti sono supportate con la distribuzione di kit igienici e alimentari.

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