«Voglio ringraziarvi a nome di tutto il gruppo e di ciascuno di noi: speriamo di aver passato l’audizione». Con queste parole, pronunciate da John Lennon alla fine di quello che viene ricordato come il Rooftop Concert, si chiuse uno degli eventi più iconici della storia del rock. Era il 30 gennaio del 1969.
Quella mattina i Beatles si esibirono nel loro ultimo concerto live, prima della separazione, avvenuta ufficialmente nel 1970. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr e (eccezionalmente) Billy Preston, suonarono sul tetto della Apple Corps, (la società dei Beatles), al 3 di Saville Row. Gli unici fortunati spettatori di questo concerto “improvvisato” furono i lavoratori e gli abitanti della zona. Da allora sono passati 50 anni, ma il mito di quel concerto e dei Beatles rimane evergreen.
Get Back, canzone d’apertura e chiusura dell’esibizione, era un chiaro segnale di ciò che serviva alla band: ritornare alle origini. Dopo l’addio alle scene nel 1966 (con il concerto di San Francisco), i Beatles si dedicarono alle incisioni da studio, pubblicando un capolavoro dopo l’altro. Quello che serviva adesso era tornare a sentire l’ebrezza dei concerti live, per dare una scossa all’ormai logoro rapporto tra i membri della band. Il concerto fu ripreso da Michael Lindsaly-Hogg e divenne parte del film documentario Let It Be. Tra i brani suonati, gli indimenticabili Get Back, Don’t Let Me Down, One After 909, I’ve Got a Feeling e Dig A Pony. Il traffico su Saville Row venne bloccato, alcuni curiosi salirono sui tetti vicini per assistere a quella che sembrava la rinascita dei Beatles. Ma purtroppo fu soltanto il canto del cigno.
Gli screzi tra i componenti della band, dovuti più a questioni d’affari che a Yoko Ono, avevano distrutto il sogno Beatles. Il Rooftop Concert, nonostante la sorpresa, sembrò essere l’ultimo regalo dei quattro ragazzi di Liverpool nei confronti dei propri fan. Il 30 gennaio di 50 anni fa finirono gli anni ’60, ma l’influenza dei Beatles nella musica, come nella società continua fino ad oggi. Il concerto sul tetto dei Beatles entrò a far parte della storia e l’idea fu ripresa in seguito da altre band (come gli U2 per il video Where the Streets Have no Name), ma anche da Matt Groening, creatore dei Simpson, per l’episodio “Il quartetto vocale di Homer”, in cui Homer, Apu, Barney e il direttore Skinner (vestiti proprio come i Beatles) si ritrovano sul tetto della taverna di Moe, per cantare la loro hit “Bimba a bordo”. Il quell’occasione sarà proprio Homer a citare la storica frase “spero tanto che abbiamo superato il provino”.