Venerdì 28 giugno si celebrano i 50 anni dalla Rivolta di Stonewall: cinquant’anni fa, il 28 giugno 1969, le vite di lesbiche, gay, bisessuali e transgender americani furono catapultate nella lotta per i diritti civili. Lo Stonewall Inn, un club LGBT gestito dalla mafia su Christopher Street, nel Greenwich Village, fu oggetto di una retata della polizia di New York.
La rabbia della comunità LGBT per quell’ennesima azione repressiva della polizia si trasformò in una rivolta di sei giorni. Notte dopo notte, sempre più persone si unirono agli scontri contro la polizia, alimentando il dibattito sull’oppressione e l’ingiustizia delle istituzioni sia a New York che altrove. L’anno seguente, a New York si svolse la prima Pride Parade ufficiale, con una celebrazione finale a Central Park.
Nei successivi 50 anni, le Pride Parade – chiamate per molto tempo Gay Pride, in Italia da qualche anno semplicemente Pride – sono diventate una pratica diffusa in tutto il mondo, da Oriente a Occidente, con modalità e forme estremamente diverse l’una dall’altra, dalla rivolta con scontri ai grandi festival sostenuti dalle istituzioni e dai brand commerciali, a seconda della sintonia o del conflitto con il contesto circostante.
Il cinquantesimo di Stonewall vedrà Arcigay impegnata tanto in Italia quanto Oltreoceano. Innanzitutto cinque Pride sfileranno in altrettante città, nell’ambito del cartellone dell’Onda Pride, la grande mobilitazione dell’orgoglio organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni del movimento lgbti.
Già venerdì 28 giugno, sfila il Palermo Pride. Sabato, poi, si terrà il Milano Pride (concentramento alle 15 in piazza Duca d’Aosta), il Treviso Pride (anche per loro, per una curiosa omonimia, il concentramento alle 15 in piazzale Duca d’Aosta), il Bari Pride (ritrovo alle 17 in piazza Umberto I), e il Catania Pride (partenza alle 17 da piazza Cavour).
Inoltre, una delegazione di Arcigay, guidata dal segretario generale Gabriele Piazzoni, parteciperà domenica 30 giugno alla parata del World Pride di New York, evento annunciato come una delle più grandi manifestazioni della storia per numero di partecipanti.
“Torneremo fisicamente – commenta Piazzoni – nei luoghi dove cinquant’anni fa scoccò la nostra rivoluzionaria scintilla: celebreremo i pionieri di allora e i tanti e le tante delle generazioni successive, rinnovando l’impegno a non abbassare mai la testa e a mantenere viva la battaglia per il riconoscimento della libertà di essere se stessi”.