«Per il pianeta e tutti i suoi abitanti, un super potere è nei vostri piatti»: ogni lunedì niente carne né pesce, in tavola solo frutta, verdura e legumi. È la “dieta vegetariana” che arriva con “Lunedì Verde” (“Lundi Vert”), iniziativa proposta dalla Francia per questo 2019.
Perché partecipare al Lunedì Verde?
«Per il pianeta (gas a effetto serra, acqua, deforestazione), per la vostra salute (cancro, diabete, malattie cardiovascolari) e per gli animali (la maggior parte degli animali consumati oggi sono oggetto di trattamenti inaccettabili durante il loro allevamento industriale o il loro abbattimento)».
Così scrivono gli organizzatori sul sito dal quale è possibile aderire attivamente alla proposta. Intanto sono già oltre 500 le personalità francesi, tra ambientalisti, scienziati e artisti che hanno sottoscritto l’appello per scegliere una dieta sostenibile per la salute dell’uomo, degli animali e del pianeta. Tra loro ci sono, ad esempio, Isabelle Adjani, Yann Arthus-Bertrand, Matthieu Ricard, Juliette Binoche.
Seguendo il motto “manger changer” (ovvvero “mangiare cambiare”), i lunedì verdi invitano quindi ad unirsi ad una sorta di esperimento scientifico durante il quale «una equipe di ricercatori seguirà la vostra capacità al cambiamento alimentare».
In pratica, iscrivendosi a quella che viene denominata “operazione lunedì verde”, si partecipa ad uno studio scientifico coordinato a Grenoble e seguito da una equipe di ricercatori del CNRS dell’INRA (Istituto Nazionale Ricerche Agroalimentari) e di più università francesi.
Ma niente paura: «Vi potrete ritirare in qualsiasi momento e senza giustificazione – si precisa sul sito internet dello studio – i suoi risultati potranno essere pubblicati in forma di dati statistici globali integralmente anonimi».
Qual è la motivazione del Lunedì Verde?
I Lundi Vert nascono, prima di tutto, guardando al futuro e alla necessità di ridurre i consumi. La produzione di carne, infatti, comporta un aumento dei consumi di acqua molto superiori alla produzione di verdura e frutta. Produzione per la quale proprio l’Esagono è in cima alla classifica mondiale. In Francia, infatti, il 99% dei conigli, il 95% dei maiali, il 90% dei vitelli e l’82% dei polli sono allevati intensivamente. Inoltre, «la carne consumata in Francia viene nutrita con soia proveniente dalla deforestazione dell’Amazzonia» ricorda nell’appello il direttore generale di Wwf Francia Pascal Canfin.
Insomma, una proposta non radicale per non passare da un eccesso all’altro. Anche perché, se le scelte drastiche a volte sono indispensabili, a volte comportano un’esplosione di entusiasmo, per poi farci tornare inesorabilmente sui nostri passi.
Un cambiamento ponderato come questo implica invece un impegno perseguibile anche dai più amanti della carne che però hanno compreso i grandi difetti dietro a una egoistica macchina alimentare mirata solo all’apparente benessere degli esseri umani.
Come ricorda il Vegan Day, mangiare meno carne è una necessità ambientale, vegetariani o vegani però non si nasce, magari si diventa con consapevolezza e meditate abitudini alimentari.
#LundiVert : en 2019, s’engager à remplacer chaque lundi la viande et le poisson. Un appel lancé dans le cadre d’une recherche à grande échelle qui vise à étudier notre capacité au changement durable des comportements alimentaires
Manifeste & inscription > https://t.co/v8Y7vd0JTW— Lundi Vert (@LundiVert_fr) 10 gennaio 2019