Lo dice il Gender Inequality Index. Maggiore è la disparità di genere in una società, minore è la possibilità di sopravvivenza per le bambine, in particolare nei paesi a basso e a medio reddito. Come dimostrato da una ricerca condotta da Valentina Gallo della Queen Mary University di Londra, pubblicata sulla rivista BMJ Global Health, le disuguaglianze di genere sono responsabili di molti decessi tra le bambine sotto i 5 anni di vita e potrebbero annullare il vantaggio naturale che hanno sui maschi in quanto a chance di sopravvivenza.
Per scendere a conclusioni, la ricerca ha considerato 195 paesi e tenuto conto del cosiddetto “indice di diseguaglianza di genere”, un indicatore che va da zero (società eque) a 1 (società molto inique). In quest’ultime il sesso femminile è molto svantaggiato. In Italia il Gender Inequality Index (GII) è di 0,085. Il range va da un minimo di 0,04 in Svizzera a un massimo di 0,767 in Yemen mentre la media nel mondo è di 0,36.
Come spiega Gallo, dalla ricerca si è potuto evincere che più la società è sbilanciata, maggiore è il numero delle bambine penalizzate in termini delle loro chance di sopravvivenza, in particolare nei paesi a basso e medio reddito. La diseguaglianza di genere poi perpetua se stessa di generazione in generazione attraverso gli effetti sulle chance di sopravvivenza.
Lo studio non è fine a se stesso. La ricerca pubblicata da Gallo termina infatti con un appello: «Al fine di ridurre la mortalità infantile e la mortalità infantile in eccesso, la politica globale dovrebbe concentrarsi sulla riduzione della disuguaglianza di genere che circonda le misure di salute riproduttiva, l’emancipazione politica delle donne, il livello di istruzione e la partecipazione alla forza lavoro».