Abbiamo avuto l’opportunità, dopo aver letto la sua ultima fatica, dal titolo “L’usurpatore“, edita da StreetLib e acquistabile su Ibs, di intervistare Emanuele Rizzardi.
Partiamo, però, innanzitutto dal romanzo, di cui forniamo una brevissima sinossi: Ambientato alla fine del ‘200, in un periodo di grossa crisi per l’Impero bizantino, il romanzo vede come protagonista il giovane Alessio Filantropeno, nipote del Basileus Andronico II, da lui inviato a combattere i Turchi che tentano di conquistare definitivamente le terre imperiali. L’euforia di Alessio, immediatamente pronto a difendere le regioni e a dimostrare il suo valore di comandante militare, ben presto si scontrerà con gli intrighi e i giochi di potere che inevitabilmente fanno da sfondo a ogni grande guerra.
Ecco invece cosa ci ha raccontato di sé il giovane autore, Emanuele, che, possiamo ricordare, tre anni fa aveva pubblicato il suo romanzo d’esordio, “L’ultimo paleologo“.
Come nasce la tua passione per la scrittura?
Questa è una domanda a cui è difficile rispondere, perché leggendo da sempre non c’è un evento particolare che mi abbia portato a scrivere, o, se c’è, è andato perduto. Di certo c’è che la passione nasce dal fatto che un libro ti permette di compiere un viaggio, che sia nello spazio, nel tempo, nella testa di una persona… Sfogliare una pagina è come aprire una finestra. Non è facile dire cosa influenzi una passione, ma credo sia una cosa innata, un interesse che viene da qualcosa verso la quale si è da sempre predisposti.
Hai, in questo campo, dei punti di riferimento? Chi sono gli autori che preferisci e quelli da cui trai spunto?
Ultimamente non ho più molto tempo per leggere, ma i grandi scrittori che mi hanno più influenzato sono stati: Tolkien, Vidal, Lovecraft, Harris e Guild.
È poco comune essere molto giovani e così amanti della storia: quando e come ti avvicini per la prima volta a questo mondo?
Ti ringrazio!
Per quanto riguarda la scrittura, è un tentativo che ho fatto quasi per gioco, banalmente perché sentivo il bisogno di raccontare una storia e coprire una parte di narrazione che (al tempo) era totalmente ignorata.
La prima volta credo di aver iniziato nel 2011 e piano piano ho proseguito fino alla creazione del mio primo libro, poi il secondo, e così via!
I personaggi di cui scrivi sono o realmente esistiti o verosimili: hai dovuto studiare molto per poter arrivare al tuo livello di conoscenze?
Ci sono entrambi, sia personaggi realmente esistiti che dei “rafforzativi” dati dalla finzione. Quando si parla di personaggi storici lo studio è fondamentale: non solo bisogna ricreare fedelmente ambientazioni e intrecci e relazioni tra le varie figure, ma anche curare gli aspetti psicologici e caratteriali. Questo può essere fatto in due modi: o attingendo direttamente alle fonti del tempo, o facendosi un’idea propria, in base agli avvenimenti accaduti. Insomma, non è facile.
La tua ultima fatica è “L’Usurpatore”: come ti è venuta l’idea per la trama? E quella per lo sviluppo delle vicende non storiche, in cui hai avuto maggior libertà di azione creativa?
Il romanzo narra le gesta del generale Alessio Filantropeno e dei suoi compagnia di ventura. Semplicemente, il Filantropeno è una figura unica ed eccezionale del suo tempo, che risulta praticamente sconosciuta. Quella di voler dare voce alle sue gesta è stata una scelta naturale. La libertà c’è, ma fino a un certo punto: un buon romanzo storico deve avere il giusto equilibrio tra realtà e finzione, facendo in modo che i fatti siano coerenti, ma senza soffocare le vicende personali dei protagonisti, spesso inventati. Eccedere con la realtà storica, poi, potrebbe portare a un abuso di date e nomi e confondere così il lettore.
Personalmente ho preferito semplificare, quindi, diversi argomenti che altrimenti sarebbero risultati troppo tecnici.
Hai in cantiere nuovi progetti?
Sì, un romanzo ambientato nel ‘400 dopo Cristo, ma al momento stiamo lavorando alla prima bozza.
Ti facciamo un grosso in bocca al lupo per il tuo prossimo lavoro, e invitiamo tutti i nostri lettori a continuare a fare una scorpacciata di libri
includendo, tra i nostri consigli, proprio il lavoro di Emanuele Rizzardi!