Sono passati 10 anni da quando Apple ha lanciato il primo smartphone e l’inedito App store con le prime applicazioni. Oggi se ne possono trovare di ogni genere e per ogni evenienza, servono per semplificarci la vita e soprattutto per avere tutto l’indispensabile a portata di smartphone.
Il 2018 ha portato con sé una novità, un’applicazione diversa dalle solite, non ti semplifica la vita ma “ti aiuta a migliorarla”. Happify, l’applicazione che ti aiuta a trovare la tua felicità, è sviluppata da esperti del settore, psicologi e neuroscienziati. Sono loro a proporre attività che aiuterebbero la persona a potenziare la sensazione di benessere, ridurre lo stress e altri stati negativi che non permettono di essere sereni.
È sicuramente un’applicazione curata nei minimi dettagli e così come questa ce ne sono altre, la vera domanda, però, è: ma per trovare felicità, serenità e sensazioni positive siamo ridotti a doverci rivolgere a un’applicazione?
Siamo così attaccati al nostro smartphone che non ci rendiamo conto della vita vera fuori da lì, siamo così dipendenti che la prima cosa che si fa appena svegli è guardare il nostro telefono invece di salutare il nostro partner che è lì di fianco a noi, i nostri figli o le persone con le quali viviamo. È vero, la tecnologia ci ha portato tantissimi comfort ma, se da una parte ci ha dato tanto, dall’altra ci ha tolto la voglia di stare insieme agli altri, la voglia e la semplicità di goderci la vita.
Se cominciassimo a mettere giù il nostro telefono e goderci di più la vita, molto probabilmente queste applicazioni non esisterebbero perché non ne avremmo bisogno. Dubito che queste nuove applicazioni abbiano la chiave della felicità. Siamo sempre alla ricerca della Felicità e la cerchiamo sempre all’esterno anziché trovarla dentro di noi, per poi essere felici con gli altri.