Global Compact for Migration: per la prima volta attenzione ai bambini migranti ma l’Italia è assente

Tutelare i migranti durante tutto il viaggio: questo uno dei capisaldi del Global Compact for Migration, il patto globale sulle migrazioni firmato il 10 dicembre a Marrakech da 164 Paesi. Si tratta del patto delle Nazioni Unite che stabilisce una politica comune internazionale sulla gestione delle migrazioni. 

Non tutti gli Stati, però, hanno partecipato alla conferenza che si è appena tenuta in Marocco. Tra i grandi assenti anche l’Italia, che ha scelto di sottoporre il documento al Parlamento e gli Stati Uniti.

Save the Children e Global Compact for Migration: appello al Parlamento italiano

Ad esprimere invece il suo grande consenso al Global Compact for Migration, invece, è stata Save the Children puntando l’attenzione sui decessi dei minorenni migranti: «Tra il 2014 e il 2018 sono stati registrati oltre 1.200 decessi di minori migranti. Numero che probabilmente è sottostimato, su un totale di 29.203 di migranti che hanno perso la loro vita nello stesso periodo in tutto il mondo».

Come ricorda Save the Children, inoltre, «molti minori migranti, specialmente quando non accompagnati, sono stati costretti ad affrontare viaggi inimmaginabili. Sono anche particolarmente esposti al rischio di fuoriuscire dalle maglie del sistema di accoglienza e protezione, finendo in una rete di abusi e incuria, e spesso non hanno accesso ai servizi di base come l’assistenza sanitaria o l’istruzione. A settembre 2018, in Italia si sono registrate 12.112 presenze di minori stranieri arrivati senza adulti di riferimento, 3.485 dei quali, giunti nel nostro paese nell’ultimo anno. Nel 2018, la Spagna, che ha visto il maggior numero di arrivi tra migranti e rifugiati in Europa, registra il numero di quasi 12.000 minori stranieri non accompagnati».

Il Global Compact, con i suoi 38 paragrafi riferiti ai minori, è il primo documento dedicato a migliorare la cooperazione globale sulla migrazione e offre agli Stati una serie di misure per lavorare insieme nel garantire la protezione dei bambini migranti durante il viaggio, fino alla loro destinazione finale.

Anche per questo Raffaela Milano, Direttore programmi Italia – Europa di Save the Children, lancia l’appello al Parlamento italiano: «Mai come oggi riteniamo necessario un rafforzamento della cooperazione tra paesi per garantire una efficace ed umana gestione dei fenomeni migratori, in particolare per quanto riguarda le categorie più vulnerabili, inclusi i minori, in particolare se separati dalle proprie famiglie o non accompagnati. È un momento cruciale per l’Italia, paese di transito e destinazione dei flussi migratori verso l’Europa, per avere un ruolo importante nella condivisione di responsabilità a livello globale per perseguire soluzioni umane ed efficaci. Il Governo italiano non può rimanere sulla soglia, mentre la comunità internazionale decide di cooperare. Questo è il momento di agire e per questo confidiamo sul senso di responsabilità del Parlamento».

Per Unicef il Global Compact for Migration è “uno strumento per abbattere la xenofobia”

Anche l’Unicef è intervenuto a riguardo, attraverso una lettera firmata dal Direttore Dati, Ricerche e Politiche Laurence Chandy: «Per la primissima volta, i bambini vengono riconosciuti come centrali nella gestione delle migrazioni. Senza creare nuovi obblighi, il Global Compact fornisce agli Stati uno strumento fondamentale per rispondere meglio ai loro preesistenti doveri legali di proteggere, integrare e far realizzare tutti i bambini. Esso aiuta inoltre a fornire a milioni di bambini e giovani coinvolti nelle migrazioni l’occasione di realizzare il loro potenziale. Mettendo in pratica le misure proposte dal Global Compact, gli Stati possono rispondere meglio alle cause che sradicano via i bambini dalle loro case, fornire ai bambini e adolescenti migranti migliore accesso all’istruzione e ai servizi sanitari, e offrire loro una protezione maggiore da sfruttamento e violenza. Attraverso il Global Compact, gli Stati possono raggiungere risultati maggiori per mantenere unite le famiglie e per combattere xenofobia e discriminazione».

Come ricorda l’Unicef infatti, «oggi più di 100 Stati prevedono ancora misure detentive per i minorenni a causa del loro status di migranti. Immaginate se le alternative alla detenzione dei bambini per motivi migratori venissero adottate a livello globale e se il numero di bambini detenuti dal milione di oggi diventasse zero. Immaginate se potessimo eliminare il divario nell’accesso all’istruzione e alla salute per i bambini migranti, in modo da far scomparire queste disuguaglianze».

«Ora, la nostra sfida, è fare il prossimo passo – è la conclusione di Unicef – Dobbiamo passare dal conoscere le vulnerabilità dei bambini migranti a potenziare il loro ruolo per stimolare lo sviluppo e una prosperità più ampia. Dobbiamo fare un lavoro migliore per coinvolgerli e ascoltare le loro voci, bisogni, preoccupazioni e aspirazioni per il futuro. I bambini e i giovani possono – e devono essere – parte della soluzione per rendere le migrazioni sicure per tutti».

Cos’è il Global Compact

Il Global Compact è un’iniziativa volontaria lanciata nel 1999 da Kofi Annan – allora Segretario delle Nazioni Unite – in occasione del World Economic Forum (Davos, 1999), con l’obiettivo di promuovere a scala globale la cultura della responsabilità sociale d’impresa.

Durante il suo discorso, Kofi Annan invitò i leader dell’economia mondiale a stringere un Patto Globale per supportare i nove principi universali (diventati dieci nel giugno 2004) nell’ambito dei diritti umani, del lavoro, della tutela dell’ambiente e della lotta alla corruzione e per implementare gli obiettivi delle Nazioni Unite.

Il Global Compact è una rete che unisce governi, imprese, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni sindacali e della società civile e li conduce verso un’“economia globale più inclusiva e sostenibile” attraverso la condivisione, l’implementazione e la diffusione dei principi e dei valori promossi dall’iniziativa.

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