Gherardo Colombo e ResQ: salvare vite nel Mediterraneo onora la Costituzione

Al termine di un’illustrissima carriera nella magistratura, che l’aveva visto prendere parte ad alcune fra le inchieste più importanti e discusse della storia della nostra Repubblica, Gherardo Colombo si è dedicato alla legalità in una miriade di altri contesti: dal volontariato di rieducazione nelle carceri, agli incontri nelle scuole, alla scrittura di testi che avvicinassero le giovani generazioni allo studio della Costituzione.

Lo scorso luglio, insieme ad un gruppo già nutrito di persone, ha fondato ed è diventato Presidente Onorario di ResQ – People Saving People, un’associazione che si è posta come obiettivo l’acquisto, l’equipaggiamento e l’avvio in missione di una nave che si aggiunga alla cosiddetta flotta umanitaria nel Mediterraneo, peraltro attualmente decimata dalla concomitanza di provvedimenti legislativi avversi e di situazioni internazionali complicate.

Tuttavia le persone, come si legge nel manifesto programmatico di ResQ, a prescindere dalla scarsità di soccorsi attivi, continuano a partire in condizioni terribili dalle coste africane e continuano a morirci, nel Mediterraneo, sotto gli occhi spesso indifferenti di Europa ed Europei.

Il lancio del crowdfunding ufficiale, con cui la neonata associazione ha intenzione di finanziare almeno i primi tre mesi di attività della nave, che batterà bandiera italiana, avverrà a Varese durante l’evento di presentazione di sabato 3 ottobre, a omaggiare l’anniversario del naufragio di Lampedusa.

Alla vigilia di questa occasione, abbiamo avuto la gradita e fortunata opportunità di raggiungere proprio il Presidente Onorario di ResQ, Gherardo Colombo, che ringraziamo infinitamente del Suo tempo.

Da chi e come è nata l’idea di fondare un’associazione interamente italiana che sovvenzionasse e gestisse una nave di soccorso nel Mediterraneo?

Non ci avevo mai pensato a che fosse interamente italiana. Se arrivassero contributi internazionali non lo disdegnerei né disdegneremmo affatto! L’idea è nata da un’immedesimazione: mi sono chiesto che cosa vorrei che accadesse se dovessi essere alla deriva nel Mediterraneo, e mi sono risposto… che vorrei essere salvato!

Gherardo Colombo ResQ

Qual è lo spirito di ResQ e come si propone di organizzarsi?

ResQ si propone di acquistare una nave, armarla, e metterla in mare con il dovuto equipaggio ed equipaggiamento, e occuparsi così di soccorso e assistenza. Lo spirito è quello di obbedire ai dettami della nostra Costituzione, che ci impongono di dar valore a ogni vita, e di cercare di preservarla. Siamo già in contatto e in collaborazione con le altre realtà che operano nel soccorso del Mediterraneo, e speriamo di essere presto nella pratica insieme a loro.

La sua lunga carriera nel mondo della giustizia e della legalità, che l’ha vista attore di rilievo durante inchieste di primaria importanza nella storia delle due Repubbliche, ha contribuito a condurla in qualche modo a ResQ? Come è arrivato a occuparsi di accoglienza e migrazione?

Forse saprà che io ho terminato la mia carriera nella magistratura 15 anni prima della consuetudine. Per me era importante trovare altri modi di comunicare alle persone quello che a mio parere è il senso della legalità: rispettare e far rispettare le leggi non per esercitare potere o trasmettere il concetto di “punizione”, inutile e spesso dannoso in una società civile, ma per imparare a vivere con le regole e capirne il senso, per collaborare meglio come comunità e imparare a rieducarsi dagli errori. A questo proposito, e per quanto riguarda ResQ, conoscere la Costituzione ci è utile: all’articolo 32 si legge: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, quindi non solo agli Italiani, ma a tutti.

Gherardo Colombo ResQ Mediterraneo

Due domande legali. La prima: qual è la sua opinione professionale riguardo i decreti sicurezza recentemente introdotti, e sui blocchi navali che spesso impediscono alle imbarcazioni di soccorso di attraccare in Italia?

Lei ha il diritto di chiedermelo, ma io credo che questo genere di domanda e di discussione distolga l’attenzione dalla necessità primaria e impellente di salvare le vite delle persone che sono in mare, quasi fosse sensato e umano stabilire delle “preferenze” su certe esistenze piuttosto che su altre. In ogni caso, non sono incline ad apprezzare provvedimenti legislativi che si discostino dalla Costituzione, o ne siano in diretto contrasto.

La seconda: la nave di ResQ sarà sottoposta alle stesse limitazioni pur battendo bandiera italiana?

So che la legislazione è in evoluzione, bisognerà vedere a suo tempo a che punto ci troveremo.

Resq Mediterraneo

Dopo la conclusione della sua carriera nella magistratura, ha intrapreso attività variegate e interessanti. È direttore di Garzanti, fa parte del comitato etico della Fondazione Veronesi ed è stato membro del CDA della Rai per diversi anni, oltre a condurre diversi progetti di educazione alla legalità nelle scuole e volontariato nelle carceri. È corretto affermare che il suo sia un interesse per la libertà e la giustizia della persona umana a 360°?

Sicuramente. Ritorniamo alla Costituzione, all’articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, ed è proprio su questi fondamenti che si basa ResQ.

Durante le inchieste più note a cui ha partecipato, la Loggia P2, l’omicidio Ambrosoli, Mani Pulite, è stato sotto i riflettori mediatici e dell’opinione pubblica: si aspetta che accada anche con ResQ, data l’ossessività con cui si discute di immigrazione in questa fase storica del nostro Paese?

È vero, è decisamente successo, ci sono abituato. Per quanto riguarda il futuro, chi lo sa? Ma prima di preoccuparcene, cominciamo a mettere la nave in mare!

E noi incrociamo le dita e ci uniamo all’ “equipaggio di terra”!

nave resq Gherardo Colombo
ResQ

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