L’Europa riparte da Emmanuel Macron. Il leader di En Marche!, uscito vittorioso dalle elezioni del 7 maggio, contro un’agguerrita Marine Le Pen, è stato accolto all’Eliseo dal presidente uscente, François Hollande per il tradizionale passaggio dei poteri. Appena dopo l’investitura ufficiale come ottavo Presidente della V Repubblica Francese, Macron, nel suo primissimo discorso come capo di Stato, ha subito parlato non solo di rafforzare il ruolo della Francia nel mondo, ma anche di Unione Europa.
“L’Europa – secondo quanto affermato dal nuovo inquilino dell’Eliseo – ha bisogno più che mai di una Francia forte. L’Europa difende i propri cittadini e diffonde i nostri valori nel mondo ma, nonostante ciò, il progetto europeo deve essere riformato e rilanciato perché bisogna che l’Europa diventi più efficiente, democratica e più politica“.
Come già visto durante la campagna elettorale e la passeggiata sulla piazza del Louvre la notte della vittoria sulle note dell’Inno alla Gioia di Beethoven (inno ufficiale dell’Unione Europea), Emmanuel Macron è un europeista convinto e la sua elezione ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Bruxelles, dal momento che una vittoria di Marine Le Pen avrebbe significato la probabile fine dell’UE.
Emmanuel Macron sarà il salvatore di un’Europa già sulla via del collasso?
Il neo-presidente è ben consapevole che la responsabilità che il popolo francese gli ha affidato è anche quella di provare a risollevare le sorti di un’Europa ormai logora, sempre più minacciata dai populismi e dovrà cercare in tutti i modi di riuscirci, non solo per il bene della Francia, ma della stessa UE.
Come sarà la nuova Europa con Macron?
Ancora è presto per dirlo, ma il rilancio e la riforma dell’Unione Europea deve essere fatta nel breve termine e, soprattutto, deve essere convincente, lontana dall’austerità e dagli ormai tradizionali progetti “lacrime e sangue“. Nonostante l’incubo del populismo sia stato per il momento scongiurato (vedi Austria e Paesi Bassi), un altro passo falso dell’Unione Europea potrebbe infatti causare ancora malumori o magari creare un nuovo caso Brexit, e questo l’Europa non può proprio permetterselo.
Tornerà l’asse franco-tedesco?
Può darsi, ma l’Europa è cresciuta, si è allargata e, nonostante Francia e Germania siano ancora considerati i pilastri più importanti dell’UE, Berlino e Parigi non possono essere l’unico motore della macchina europea. Una politica di questo tipo non garantirebbe infatti una corretta sopravvivenza all’UE, specialmente se si continuerà a pensare a un’Europa unita soltanto dal punto di vista economico.
Cosa aspettarsi quindi dalle prossime mosse di Macron in campo europeo?
Che mantenga fino in fondo quanto promesso in campagna elettorale e riesca, insieme ai colleghi degli altri 27 Paesi dell’UE, a rifondare una nuova Unione Europa che dia più sicurezza, sia più incisiva e garantisca la pace e il benessere dei propri cittadini. Emmanuel Macron sarà l’uomo della provvidenza, capace di riformare l’Europa per farla assomigliare di più a quella auspicata dai padri fondatori? Solo il tempo potrà dirlo.
Foto: © Creative Commons – Flickr: French Embassy in the U.S.