Elia va al lavoro ogni mattina e lunedì scorso ha firmato il suo primo contratto a tempo indeterminato, con un centro sportivo di Porto Fuori di Ravenna. Il Dpcm era arrivato giusto la sera prima, a colpire duramente proprio il settore dello sport.
Eppure il contratto si è firmato lo stesso ed Elia Bazzocchi lavora, ogni giorno, grazie al coraggio di chi ha scelto di scommettere su di lui, anche quando la crisi colpisce forte.
Elia ha 25 anni e la sindrome di Down e questa è la sua storia, raccontata dai suoi genitori, Tiziana Grilli e Gabriele Bazzocchi, rispettivamente presidente nazionale e presidente di AIPD Ravenna.
La storia di Elia Bazzocchi: “Una grande occasione”
Luglio 2015, Liceo Artistico Nervi di Ravenna. Elia, ragazzo di 19 anni con la Sindrome di Down, si diploma con un PEI differenziato dopo aver sostenuto una bella prova d’esame e chiuso un percorso scolastico che, pur con qualche spina, era ormai parte della quotidianità di tutti noi e con esperienze di crescita e di apprendimento straordinarie.
“Cosa farà ora?”, ci chiediamo. Dopo 18 anni nel mondo della scuola si percepisce chiaro un certo smarrimento. A Ravenna, da qualche anno è in essere il Programma Sperimentale Centrato sul Destinatario per Persone con Disabilità Intellettiva, che è rappresentato dalla sinergia di tutte le istituzioni del territorio: per la Sanità il Dipartimento Salute Mentale, per gli Enti locali i Servizi sociali del Comune, per la Provincia l’Assessorato al Lavoro. Coinvolge anche il privato sociale, per la realizzazione dei singoli Progetti di Vita delle persone appena maggiorenni reclutate nella sperimentazione. I tirocini lavorativi supportati per persone con disabilità intellettiva medio-lieve costituiscono uno dei primi aspetti di innovazione di questa progettualità.
I referenti riconoscono per Elia l’opportunità della attivazione di un tirocinio presso un’azienda di Porto Fuori di Ravenna, con mansioni di manutenzione dei campi sportivi e degli spazi verdi. Così, Elia viene abilitato all’uso del trasporto pubblico in autonomia e alle varie mansioni che corrispondono a bisogni reali del contesto, concertate con l’educatrice job coach ed il tutor aziendale. Anche per tutto lo staff dell’azienda il tirocinio di Elia costituisce la prima esperienza di accoglienza veramente inclusiva di una persona con Sindrome di Down con un ruolo lavorativo “alla pari”.
Noi, a questo punto cominciamo a crederci veramente in questo progetto e nell’azione dell’educatrice e del tutor. Elia mostra di essere sereno, segue bene il programma di lavoro che varia di giorno in giorno, acquistando sempre più autonomia e sicurezza. Il tutor aziendale diventa una figura centrale per il suo percorso di crescita, sia lavorativo che umano. Lo stesso vale per la presenza costante dell’educatrice job coach, che riduce man mano il tempo dedicato: entrambi mantengono in equilibrio l’impegno di Elia, con una mediazione sempre vigile, professionale e umanamente molto ricca.