Il 4 novembre, si è tenuta la 34esima sessione del Gruppo di Lavoro della Revisione Periodica Universale (Universal Periodic Review – UPR) che ha esaminato lo stato dei diritti umani in Italia.
Ben 121 delegazioni si sono iscritte a parlare al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, il più alto numero mai registrato prima. L’Italia ha ricevuto ben 306 raccomandazioni (nel 2014 erano state solo 186).
La maggior parte delle raccomandazioni riguardano naturalmente i diritti umani dei richiedenti asilo, 41 la creazione di un’Istituzione nazionale per i diritti umani indipendente e 17 sui diritti umani delle persone LGBTI (nel 2014 erano state solo 15).
Tra queste, una legge contro l’omotransfobia, il rinnovo della strategia nazionale UNAR contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e identità di genere, il riconoscimento di entrambi i genitori dello stesso sesso, le adozioni per le coppie dello stesso sesso e il divieto di interventi chirurgici cosmetici su bambini intersex.
Questo risultato è dovuto anche al lavoro di Arcigay, Associazione Radicale Certi Diritti, Centro Risorse LGBTI, Gaycs e OII-Italia, che hanno presentato un documento di analisi dei diritti umani delle persone LGBTI e agli incontri bilaterali svolti da Yuri Guaiana, grazie anche a ILGA World, con oltre 35 rappresentanti di missioni permanenti all’ONU.
«La Revisione Periodica Universale è un meccanismo cruciale per garantire che i diritti umani di tutte e tutti, comprese le persone LGBTI, siano rispettati ed è di fondamentale importanza che il governo accetti e implementi al più presto tutte le raccomandazioni concernenti i diritti umani delle persone LGBTI e la creazione di un’istituzione nazionale per i diritti umani indipendente, conformemente ai principi di Parigi. Ringrazio tutti gli Stati che hanno scelto di fare le raccomandazioni all’Italia da noi suggerite», dice Yuri Guaiana, presidente dell’Associazione Radicale Certi Diritti e coordinatore del lavoro di advocacy relativo al terzo ciclo dell’UPR.
Per Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, «È fondamentale che il nostro Paese dia seguito alle raccomandazioni giunte dai Paesi membri dell’ONU in tema di diritti e tutele delle persone LGBTI. Prioritaria è l’approvazione di una legge efficace a contrasto e prevenzione delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere: proprio su questo tema sono molto i testi depositati e si è appena avviata la discussione in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati. Il nostro invito dunque è quello di fare presto, di prendere il meglio dei testi depositati e dotare finalmente il nostro Paese di una legge seria contro i crimini d’odio verso le persone LGBTI».