“Questo è il momento di opporre al virus una reazione di grande coscienza collettiva” scriveva ieri su La Stampa l’autorevole virologa Ilaria Capua, riferendosi all’emergenza Coronavirus. Dato che le basi della coscienza si poggiano sull’informazione consapevole, proponiamo di seguito alcune domande e risposte utili, tratte direttamente dal Ministero della Salute, dalla Regione Lombardia, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità o da altre fonti attendibili, su cui ci sia consenso pressoché unanime della comunità scientifica.
Ci auguriamo di contribuire così alla riduzione dello stuolo di fake news e falsità fattuali che stanno diffondendo panico perlopiù esagerato o – al contrario – negazionismo controproducente nelle nostre città.
Che cos’è il Coronavirus? Come si trasmette?
Il Coronavirus (SARS-CoV-2) è un virus influenzale che causa una malattia respiratoria denominata Covid-19. Essendo un virus mai identificato nell’uomo prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019, non sono presenti ancora anticorpi adeguati nella popolazione. Si trasmette per contatto fisico stretto con una persona malata: la via primaria sono le goccioline del respiro (saliva, tossendo e starnutendo; contatto diretto personale; mani contaminate che toccano bocca, naso o occhi).
Che cosa si intende per “contatto stretto”?
-Essere operatore sanitario o altra persona impiegata nell’assistenza di un caso sospetto o confermato, o nel laboratorio addetto al trattamento di campioni.
-Essere stato faccia a faccia o nello stesso ambiente chiuso con un caso sospetto o confermato.
-Vivere nella stessa casa di un caso sospetto o confermato.
-Aver viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un caso sospetto o confermato; compagni di viaggio o persone addette all’assistenza, e membri dell’equipaggio preposti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave o abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo indicando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
Quali sono i sintomi? Entro quanto tempo dal contagio si manifestano?
I sintomi principali sono febbre, raffreddore e tosse, come per tutte le virosi influenzali, ma all’inizio la sintomatologia è generalmente assente o molto sfumata e questo ritarda la diagnosi. Sintomi più severi possono essere polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale. Il periodo di incubazione va dai 2 ai 14 giorni, con una media di 5 giorni al 95%.
Il Coronavirus è letale?
Nella stragrande maggioranza dei casi, no. Le persone finora morte sono principalmente molto anziane e/o con patologie a rischio quali diabete e malattie cardiovascolari. Ciò si verifica anche per l’influenza stagionale: proprio per questo è consigliato il vaccino antinfluenzale. La mortalità correlata a Coronavirus è direttamente proporzionale all’età: si va a scalare decrescendo dal 14% nella fascia over 80 anni, fino all’assenza di decessi sotto i 10 anni.
Si guarisce dalla malattia causata dal Coronavirus?
Sì. Circa 21,3 mila persone nel mondo sono guarite dal Covid-19 e sono state dimesse senza conseguenze: il numero di persone che è guarito dal virus ha eguagliato il numero di nuovi malati il 18 febbraio, ed è ora superiore e in crescita.
Significa che la situazione è al riparo da rischi?
No. Pur nell’ovvia necessità di astenersi da inutili isterie, comportamenti discriminatori e panico immotivato, sarebbe un errore sottovalutare questa emergenza sanitaria, soprattutto dal punto di vista dell’impatto sulla produttività del Paese: nell’eventualità che si ammalasse “solo” il 20% della popolazione, si intaserebbero gli ospedali e bloccherebbero i servizi. Per questo è necessario assumere un comportamento responsabile e consapevole, verso se stessi e gli altri.
Come mai si sono riscontrati così tanti casi nel nord-Italia solo negli ultimi giorni, e con questa velocità?
Citiamo nuovamente la virologa Ilaria Capua: “È una domanda mal posta. Troviamo tutti questi malati in questo momento, perché, semplicemente, abbiamo cominciato a cercarli. Cioè abbiamo iniziato a porci il problema se certe gravi forme respiratorie simil-influenzali fossero o meno provocate dal coronavirus. Sino a due settimane fa non avevamo nemmeno a disposizione, negli ospedali cittadini, i test diagnostici per riconoscerlo”.
Esistono a oggi un vaccino o farmaci specifici?
Non esiste ancora un vaccino per il coronavirus (alcuni prevedono passerà un anno prima che se ne possa fruire), né esistono farmaci antivirali specifici, anche se sembra abbiano registrato risultati positivi farmaci che si utilizzano contro l’infezione da HIV.
Che cosa è necessario fare in caso di sintomi?
Coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero 118 (o 112 in Lombardia) che valuterà ogni singola situazione. Qualora posti in quarantena o isolamento (anche preventivi), è necessario rispettare questo provvedimento fino al suo termine.
Per informazioni generali chiamare il 1500, il numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute. Ulteriori numeri a disposizione: in Campania 800.909.699, in Lombardia 800.894.545 e in Veneto 800.462.340.
Quali comportamenti è utile mantenere in generale?
–Lavarsi spesso le mani, per almeno 20 secondi.
–Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
-Non toccarsi occhi, naso, e bocca con le mani.
-Starnutire e tossire nella piega del gomito, o meglio, girandosi di 180° rispetto agli astanti.
-Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico.
-Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
-Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assistono persone malate.
Approfondimenti di ciascuno dei suddetti punti e ulteriori informazioni a questo focus di Regione Lombardia: clicca qui.