“Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita”. Inizia così il manifesto ufficiale delle Sardine, il movimento nato a Bologna il 14 novembre scorso da Mattia Santori, Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Roberto Morotti che, grazie al passaparola, è riuscito a radunare 15mila persone in piazza Maggiore.
E pensare che quella sera puntavano ad essere 6000, da qui il nome della pagina Facebook (6000 sardine appunto), nella quale proprio oggi il team ha pubblicato una sorta di manifesto: “Benvenuti in mare aperto”. Tanto spirito divulgativo – in nome della democrazia e del rispetto, contro l’odio e il populismo imperante scandagliato dalla Lega di Matteo Salvini – ha fatto centro. E così i banchi delle sardine si stanno propagando in tutta Italia, senza nessuna bandiera di partito, chiaramente.
Il messaggio è chiaro: uniti (con la ragione) si vince contro lo “squalo” o la “bestia” (che lavora di pancia), riferendosi all’enorme staff di social media manager, diffusori di fake news e simili, dietro al partito leghista.
Si comincia stasera a Sorrento (Napoli). Nel fine settimana gli appuntamenti già previsti sono per domani a Palermo, per sabato a Reggio Emilia e Perugia, per domenica a Rimini. La prossima settimana le sardine saranno a Parma (lunedì 25), Firenze, Napoli e Ferrara (sabato 30) e Milano (domenica 1).
Ovviamente, Sguardi di Confine sottoscrive e condivide, appieno, queste parole di speranza e di ritorno della ragione e del rispetto. Perché è ora di finire la “festa” dell’odio. È ora di tornare a una comunicazione politica profonda e di sostanza, con contenuti veri. Indipendentemente dal proprio orientamento politico. Insieme si può.
Ed ecco, di seguito, il Manifesto delle Sardine: “Benvenuti in mare aperto”
Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. È stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.