Al via una campagna di sensibilizzazione contro il cyberbullismo. Arriva Crushing Pandora, una challenge tutta social per fare in modo che la rete diventi una «valvola di sfogo per liberarsi dal dolore causato da altri o ad altri».
A lanciarla sono 11 studenti dell’ultimo anno di magistrale dell’indirizzo Ge.Co (Gestione di contenuti digitali per i media, le imprese e i patrimoni culturali) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
Dopo aver partecipato ad un contest sulla discriminazione online, guidati dal professore Matteo Tarantino (Sistemi dell’informazione e della comunicazione), hanno deciso di mettersi all’opera. Sono Federica Salanitro, Letizia Guidi, Camilla Alberti, Sara Spinoni, Matteo Berta, Stefano Gatta, Federica Zanotti, Francesca Carpani, Fabiana Piscitelli, Sara Belletti, Laura Granuzzo.
In pratica, la sfida consiste nel mandare in mille pezzi un vaso, accompagnando il gesto con la rievocazione di una situazione negativa che ci ha toccato. Un modo, insomma, per scacciare via per sempre il male, portarlo alla luce e vincere l’omertà che spesso contraddistingue la tematica del bullismo, cyber e non.
Il simbolo della campagna è infatti il Vaso di Pandora. Secondo la mitologia greca, l’azione ha un effetto negativo, con esso si sprigionano infatti tutti i mali nel mondo. Con Challenge Pandora, invece, avviene il contrario: «Ci siamo ispirati a questo ma abbiamo scelto di contrapporre una visione del tutto positiva e liberatoria, quasi catartica, rispetto alla sua valenza negativa» spiega Federica Salanitro.
«Ognuno di noi ha, metaforicamente, il proprio vaso di Pandora che racchiude tutto il male che facciamo o subiamo nel corso dell’esistenza. Abbiamo scelto di concentrare la campagna attorno al cyberbullismo perché questa tematica è venuta in mente subito a tutti. Ci ha colpito la notizia di una ragazza che si è suicidata dopo essere stata presa in giro sul web, un mese e mezzo fa circa. Quindi abbiamo deciso di fare qualcosa».
Per partecipare, però, non si deve per forza aver subito vessazioni online. «Ad esempio – spiega Federica – da piccola mi prendevano in giro per i miei denti. Così, ho fatto il video portando questo esempio… devo dire che aver rotto quel vaso mi ha dato sollievo».
Il progetto, chiaramente, si rivolge in particolar modo agli adolescenti, i più coinvolti dal fenomeno del cyberbullismo: «Spronando i ragazzi a parlare, usando un linguaggio a loro comune, quale la challenge, vorremmo spingerli a vincere l’omertà e a comprendere come parlare del fenomeno possa essere tanto efficace quanto liberatorio».
Lo scopo non è soltanto quello di sensibilizzare «ma anche di ispirare e infondere coraggio a chi ne è colpito e per paura sceglie di non parlarne. La fragilità del vaso è infatti un rimando allegorico alla fragilità dell’uomo, sia come vittima, che sceglie di non parlare, sia come carnefice che, per sentirsi più forte, attacca il più debole».
Allora, non resta che partecipare, perché alla fine abbiamo tutti un vaso di Pandora dal quale liberarci. Ecco il regolamento della challenge:
– prendi un vaso, un barattolo, qualsiasi cosa (evita oggetti in vetro)
– pensa ad un fatto che ti ha fatto soffrire, o che ha toccato persone a te care
– Annuncia: “Per tutte le volte che…” e descrivi con poche parole il “male” subito/provocato
– rompi l’oggetto che hai in mano gettandolo a terra
– tagga la pagina Crushing Pandora (@crushingpandora su Facebook oppure Instagram)
– usa l’hashtag #crushyourpandora
– tagga 3 amici per informarli di quello che hai fatto e invitarli a partecipare
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