Ooo there ain’t no other way
Baby I was born this way
Baby I was born this way
Ooo there ain’t no other way
Baby I was born this way
I’m on the right track baby
I was born this way
“Io sono nata così, baby, non ci sono altre vie. Sono sulla strada giusta tesoro”. Born this Way di Ladi Gaga è solo una delle canzoni in scaletta per Cromatica2016. Per dire sì, a suon di musica, ai diritti civili. Si tratta del festival che, sabato 21 maggio, riunisce 9 cori Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) provenienti da tutta Italia sul palco dell’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo grazie all’Associazione Checcoro – coro milanese organizzatore dell’evento.
La seconda edizione della manifestazione però mette in scena, in pratica, una tre giorni all’insegna dei diritti civili. Venerdì 20 maggio, alle 21, al teatro Pertini di Cinisello Balsamo, porte aperte per assistere alle prove generali. Domenica 22, invece, dalle 11.30, al via Cromatica and the city: per l’occasione i cori incontreranno la città con canti e flash mob in diverse piazze del centro milanese. Suddivisi in gruppi partiranno da quattro punti significativi (piazza Gae Aulenti, piazza Castello, piazza Oberdan, colonne di San Lorenzo) per poi ricongiungersi in piazza della Scala per un canto corale collettivo.
Sabato sera, invece, i cori saranno presentati da Romina Falconi e Antonio Andrea Pinna (#LePerleDiPinna, insomma le striscioline colorate che abbiamo visto accompagnare molti cantanti dell’ultima edizione del Festival di Sanremo), e sostenuti da un intervento di Lella Costa. Grande attesa per l’apertura dell’evento, con Sotto l’Arcobaleno, il coro formato dai bambini e dai ragazzi delle Famiglie Arcobaleno. Per dimostrare, con linguaggio universale della musica, la semplicità dell’essere famiglia. E per non escludere (veramente) nessuno, nel corso della serata si esibirà anche il coro Lgbt Mani Incantate, composto da persone sorde.
CORI LGBT: TUTTI INSIEME PER L’UGUAGLIANZA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI
Tre giorni di musica e di incontri, insomma, che invitano a una riflessione su quanto resta ancora da fare nel nostro Paese sui temi dell’uguaglianza dei diritti civili e sociali, a pochi giorni da un voto storico – ma ancora carente – per il Parlamento italiano. Intanto, a sostenere i diritti del mondo Lgbt, attraverso il canto corale, a metterci la voce (e non solo la faccia) ci sono anche eterosessuali. Perché – ci spiega Susanna Scafuri, addetta stampa e corista di Cromatica – “i diritti devono essere per tutti, non solo per una parte. Per cui, si lavora tutti insieme. Quando una parte acquisisce diritti, è arricchimento per tutti. È questo lo scopo di chi non è Lgbt ma vuole contribuire. Un po’ come i diritti tra uomini e donne, bianchi e neri: una società allargata che ha più diritti per le minoranze, acquisisce diritti per tutti”.
E allora #Coroliamoci tutti.