Persone intersessuali in Germania ora riconosciute anche nel certificato di nascita

Dal 14 dicembre le persone intersessuali, in Germania, possono indicare nel certificato di nascita il proprio genere indicando il termine “divers” (“vario”). La legge approvata dal Bundestag dopo la proposta dal governo e la richiesta dalla Corte Costituzionale, riconosce quindi alle persone intersex il diritto a non essere indicate come maschi o femmine.

Ma, attenzione, a differenza di quanto scritto in numerose testate nazionali italiane, come precisa la dottoressa Michela Balocchi, ricercatrice, sociologa, e cofondatrice del gruppo intersexioni: «Non si tratta di una opzione che può essere scelta dalle persone con identità di genere non binaria o gender fluid, ma esclusivamente dalle persone che hanno una variazione biologica di sesso cromosomico, gonadico-ormonale, e/o anatomico, ovvero appunto le persone intersex».

Una prima svolta sull’argomento in Germania è arrivata nel 2013, anno in cui era stato stabilito il diritto a non essere registrati come femmina o maschio  in caso di variazioni congenite dello sviluppo di sesso. Le persone intersex, o meglio soprattutto i loro genitori, avevano così la possibilità di lasciare la casella bianca. Primo passo che, però, ha presentato delle criticità. Per questo, il 10 ottobre del 2017, una sentenza della Corte Costituzionale tedesca ha stabilito che quella norma, avendo come opzione, esclusivamente, quella maschile e quella femminile o, in alternativa, la possibilità di lasciare l’indicazione del sesso in bianco, violava il diritto al libero sviluppo dell’identità personale.

Così, il 14 dicembre 2018, il Parlamento tedesco ha approvato una nuova “legge sulla modifica delle indicazioni da registrare sul certificato di nascita” (Gesetz zur Änderung der in das Geburtenregister einzutragenden Angaben) pubblicandola il 21 dicembre in Gazzetta Ufficiale. Da qui, l’aggiunta anche del termine (positivo) “diver”, ovvero “vario”: “Se l’infante non può essere assegnato né al sesso maschile né a quello femminile allora, lo stato civile può essere registrato sul certificato di nascita anche senza una tale indicazione o con l’indicazione ‘divers’”. È possibile leggere qui la legge tedesca, tradotta in italiano da Ino Kehrer, dottoranda del Centro di diritti umani di Padova e collaboratrice di intersexioni.

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