La forza che sprigiona l’amore per un figlio supera le difficoltà, gli sgambetti e le prove più ardue. È Vanessa, 31 anni, moglie, mamma e lavoratrice a dover far fronte ad uno dei momenti più difficili della sua vita: la scoperta di un tumore al seno e crescere una bambina di appena un anno e mezzo.
Non c’è catena che possa imprigionarla: paura, stanchezza, un corpo che chiede solo di fermarsi.
«Tutto merito suo» – dice rivolgendosi alla sua bambina – «È stata la mia ancora di salvezza». Energia, forza e amore inconsapevole. Ed ecco un messaggio postato su Facebook di Vanessa, in uno sfogo che esprime tutta la sua anima. Di seguito, la nostra intervista.
Come hai scoperto la malattia?
«Durante una visita ginecologica di routine. Il nodulo al seno era inizialmente molto piccolo e per mesi è stato scambiato per un fibroadenoma, un tumore benigno che non causa nessuna problematica.
Nel corso dei mesi,vista la crescita rapida che stava avendo, si è deciso comunque per l’asportazione, e dall’esame istologico ho avuto la brutta sorpresa».
Cosa hai dovuto affrontare, soprattutto avendo una figlia piccola, tuo marito lavoratore e nessun appoggio esterno?
«Sei mesi di chemioterapia mettono a dura prova sia il fisico che la testa. Tanti effetti collaterali da affrontare e mille pensieri che ti passano per la testa. La paura di non farcela è sempre lì che ti fa sentire la sua presenza.
Avere una bimba di 2 anni e non avere aiuti è davvero dura, gestire le sue esigenze e i suoi (taaaanti) capricci quando non riesci nemmeno a badare a te stessa è difficile, ma posso dire che è stata anche la mia ancora di salvezza.
Dover badare a lei mi ha dato modo di non pensare troppo a ciò che stavo affrontando e tenere la mente impegnata è parte della guarigione».
Cosa ti aspetta nei prossimi mesi?
«Qualche mese fa ho scoperto di avere la mutazione genetica che predispone al tumore di seno e ovaio. La percentuale di ammalarmi nuovamente è molto alta e quindi la decisione che ho preso insieme ai medici è di fare una mastectomia bilaterale (rimozione di entrambi i seni) e tra qualche mese una nuova operazione per mettere le protesi definitive.
Fra 5 anni mi asporteranno anche utero e ovaie, il che comporterà una menopausa a 36 anni e l impossibilità di avere altri figli. Queste operazioni non elimineranno del tutto il rischio di recidive e vivere con questa consapevolezza non è semplice ma avendo questa informazione posso sempre tenermi controllata. E non è poco.
Il percorso è ancora lungo e le difficoltà sono tante, ma se si cerca di prendere un pezzetto di problema alla volta, diventa tutto meno complicato. Il consiglio che mi sento di dare è di fare sempre i controlli di routine e di dedicare del tempo all’autopalpazione: sono solo un paio di minuti e possono davvero fare la differenza».
Qual è la canzone che ti rappresenta?
«La colonna sonora della mia vita? Ovviamente “Non mollare mai” di Gigi d Alessio».