Come ogni 27 gennaio a partire dal 2005, questo giovedì verrà celebrata a livello internazionale la Giornata della Memoria, quale momento di riflessione sulla Storia e sugli orrori del Nazifascismo.
Il 27 gennaio 1945, infatti, l’Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz e questa data è stata scelta dall’Assemblea Generale dell’Onu per celebrare la fine del genocidio di milioni di persone, in particolare ebrei, disabili, omosessuali, lesbiche, transessuali, rom, sinti, camminanti, dissidenti politici e altre minoranze, sottoponendole a varie forme di persecuzione, tortura e violenza in diversi campi di concentramento, di sterminio o di lavoro forzato.
In questa ricorrenza e in considerazione dell’impossibilità a svolgere celebrazioni in presenza, l’associazione Labor di Cagliari intende offrire in streaming gratuito il film Il rosa nudo di Giovanni Coda, grazie alla collaborazione con la piattaforma italiana Streeen.
Dalle 8 di mattina alla mezzanotte del 27 gennaio sarà possibile vedere il film collegandosi al sito www.streeen.org, senza necessità di registrazione.
Il Rosa Nudo, la trama del film ispirato alla vita di Pierre Seel
Il Rosa Nudo è un film ispirato alla vita di Pierre Seel, un ragazzo che fu deportato a diciassette anni nel campo di Schimerck, a trenta chilometri da Strasburgo, e lì assistette alla morte del suo compagno.
Una sua autobiografia fu in seguito scritta in collaborazione con l’attivista e giornalista Jean Le Bitoux, figura fondamentale del Movimento di liberazione omosessuale in Francia. Questo libro non è purtroppo mai stato tradotto in italiano e la produzione di Coda costituisce quindi l’unico adattamento in italiano della vicenda.
Come molti altri, da sopravvissuto Seel cercò inutilmente di archiviare l’esperienza traumatica di Schimerck sposando una donna e diventando padre. Nel 1982 denunciò però le persecuzioni che lo accomunano a migliaia di altri, marchiati con il triangolo rosa in quanto omosessuali.
Il Rosa Nudo, prendendo spunto dal suo racconto in prima persona, racconta in maniera teatrale ed evocativa l’Omocausto, ossia le violenze subite dagli omosessuali, soffermandosi anche sulle teorie di Carl Peter Veernet, il medico interno alle SS che era convinto di poter ottenere una cura, o meglio, una soluzione finale contro l’omosessualità.
Il film di Giovanni Coda è una produzione Labor realizzata nel 2013. Da allora ha partecipato a decine di festival e ha vinto premi internazionali a Seattle, Goteborg, Melbourne, La Jolla, Jakarta, Columbus, Napoli e Città del Messico.