C’erano quaranta donne speciali in cerca d’autore e l’hanno trovato. “Durante l’estate di questo 2020, sempre rispettando le regole della sicurezza, ho percorso quasi ventimila chilometri lungo la nostra bellissima penisola per incontrarle e conoscere di persona le loro storie” dice Sergio Santinelli, fotografo e creativo che ha dato vita al progetto Diverrai Diamante. Le ha incontrate tutte, prospettando un giro in bici in cui raccontarsi. “Un altro giro di giostra” direbbe Tiziano Terzani. Quaranta donne. Quaranta storie, ognuna diversa, ma tutte uguali nella loro voglia di vita.
Nella società in cui viviamo, sempre più sessista, narcisista ed egoista, sono in continuo aumento i casi di discriminazione. “L’altro” è sempre più visto come il diverso, come una minaccia e un pericolo. Due realtà più di altre sono da sempre afflitte da stigma: le donne e le persone con disabilità. E se le due situazioni si presentassero contemporaneamente? Ecco allora l’idea di questo progetto: raccontare le storie di donne con disabilità. La loro è una battaglia fatta di corpo, cuore e anima, capace di essere un esempio per tutti, non solo per chi vive con disagio e difficoltà la propria condizione.
“Le donne che racconto attraverso i miei scatti sono un esempio, ognuna con la propria storia, capace di incoraggiare, sostenere e dare voce a tutte quelle persone che vedono la propria condizione come una prigione dalla quale è impossibile evadere”. Sportive, giornaliste, blogger, ballerine e mamme. Non ci sono storie di “eroine” negli scatti di Sergio Santinelli, ma di donne che, dentro la loro condizione, hanno trovato la chiave di volta della propria vita per essere pienamente protagoniste e – grazie a questa forza- sentono il dovere civico e morale di raccontarsi, mettendosi a nudo, in modo da aiutare tutti coloro che, invece, non riescono ad emergere dal proprio buio.
“Credo che raccontare storie di resilienza sia per tutti un dovere civico, morale e sociale. Questa opera fotografica non è e non vuole essere ad esclusivo appannaggio delle donne e delle persone con disabilità- dice l’autore. È un’opera per tutti. I diritti delle donne e quelli delle persone con disabilità devono essere i diritti di tutti per tornare davvero a parlare di coesione sociale e non di inclusione. Mi auguro che queste storie aiutino chiunque sfogli il libro a ritrovare forza, il coraggio e riscatto e a riscoprire la bellezza e l’unicità della propria vita”.
Un libro fotografico che racchiude storie, emozioni e sogni che si può sostenere sulla piattaforma Produzioni Dal Basso