Le mie pareti sono il cielo azzurro tappezzato di nuvole da forme squadrate, tante quanti sono i quadri su di esse.
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Un angolo del nuovo cielo accoglie foulard dai colori dell’arcobaleno. Il sole che combatte delle nuvole attraversa la finestra adornata da tende svolazzanti e il suo colore, il suo calore, all’interno si posano. Il divano e la poltrona danno movimento e forme a una insolita collinetta adagiata sul mio pavimento dal verde e fiorito prato ammantato.
Un plaid quadrettato a un angolo di prato ho adagiato. Sul plaid poi, la mia tovaglietta bicolore che già vivande nel cesto ha protetto. Nel cesto prelibatezze aspettano in bella mostra e in attesa d’essere gustate: l’ancora caldo tegamino con i finocchietti, in uno strofinaccio infiocchettato è lì in bella mostra a sfidare la buona frittata di carciofi. Le attorniano uova sode, pane fatto in casa, taralli al vino, un coniglietto in pan brioche da mia nuora donatomi, vino e verdeca.
È un tripudio di colori, odori, sapori. Metto tutto fuori e mentre mi invento un commensale a me di fronte seduto, comincio ad assaporare le bontà a me concesse. Il pasto è abbondante e saporito. Tutto italiano. Il vino riscalda il mio cuore. Mangio piano, ogni boccone, ogni nuova pietanza è un ritornare indietro alla mia terra, ai suoi odori, i suoi sapori, nel mentre mangio; osservo attorno il quadro da me composto e odo il sottofondo naturale del cinguettio degli uccelli, loro sì, liberi di volare e cantare al cielo. Continuo ad assaporare il cibo. Aspetto di concludere il tutto con i miei taralli nella verdeca inzuppato. Chiudo gli occhi per brevi istanti. So che il cesto non è reale, come tante altre cose. I finocchietti, ad esempio, sono solo finocchi. Ma ho realizzato quel che ho potuto e mi sembra tutto vero.
È troppo bello questo sentire. Sì, mi sembra di sentire nelle narici l’odore dell’erba di fresco calpestata. E sto bene adesso. Mai avrei pensato di poter creare questa atmosfera. So che a crearla è la fiducia immensa che ho: il mio sentire di oggi è solo il preludio a una naturale vita che ritornerà com’era e, forse, migliore. Perché i sapori, gli odori, li cerco oggi più di ieri, quando erano scontati e inascoltati. Domani, lo so… non saranno più scontati ma cercati, anelati e rivissuti appieno.
Buona Pasquetta mondo. Ci rivedremo ancora e sarà tutto più bello.
Maria
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