Forse ti starai chiedendo cosa c’entra il fumetto “Topolino” col coronavirus, e probabilmente penserai che sono uno dei tanti pazzi che popolano il web.
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Il morbo dilaga, c’è gente che si ammala, muore e tu pensi a Topolino?
Dammi solo un minuto e ti spiegherò tutto.
A cinque anni chiesi a mia madre di accompagnarmi all’edicola per comprare “Topolino”. Ero talmente innamorato dei personaggi Disney e delle loro storie che, finito di leggerle, non vedevo l’ora che uscisse il numero successivo, ma… dovevo aspettare ben 7 giorni, una settimana, un tempo che da bambino mi pareva infinito!
Non c’era niente da fare: Topolino non poteva uscire ogni giorno, ogni ora, o quando lo volevamo noi bambini. Topolino usciva quando voleva lui: solo di mercoledì.
Allora ero molto arrabbiato con Topolino, ma col tempo ho capito una cosa che ha completamente rivoluzionato il mio modo di vivere e di pensare. è questo il punto: il Coronavirus, che noi possiamo giustamente stramaledire per ciò che sta causando, forse ci sta suggerendo qualcosa che finora c’era sfuggita o che avevamo dimenticato: non siamo padroni di tutto, anzi non siamo padroni proprio di niente, che ci piaccia o no.
Il fatto che oggi si possa decidere di scegliere tra venti tipi di caffè diversi al bar, fra cento pizze con minuscole varianti, che si possa prenotare una vacanza alle Maldive e raggiungere il “paradiso” in giornata col nostro bell’aereo; che il corriere ci possa portare a casa, in sole 24 ore, qualsiasi oggetto utile o inutile che ci darà l’illusione di essere contenti… Ecco, questo ci aveva convinti che fossimo diventati padroni del tempo, dello spazio, di tutto ciò che volevamo, semplicemente in cambio di denaro. E più denaro si possedeva, più cose potevamo avere.
Invece, questo misero denaro, si è rivelato un pessimo maestro.
Il denaro E’ SOLO UN MEZZO, NON IL FINE e dovrebbe servire a migliorare la vita di TUTTE le persone, usandolo con coscienza. Per esempio investendolo nella ricerca, nella sanità, nell’educazione delle nuove generazioni e, permettetemi, nell’alfabetizzazione delle vecchie generazioni, troppo spesso rimbambite dai programmi di Maria De Filippi e Barbara D’Urso, tanto per citarne alcuni.
Ecco perché ringrazio mia madre per avermi accompagnato, in quel bellissimo pomeriggio d’estate, nell’edicola dove ancora grazie a Dio arriva Topolino, ma solo ogni mercoledì!
Lino
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