In occasione del Viaggio della Memoria in corso questi giorni a Cracovia, l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), ha siglato una carta di intenti “per il contrasto ad ogni forma di discriminazione e di violenza”.
“L’umanità cui tutti noi facciamo parte è stata capace di produrre circa 80 anni fa anche abomini come il fascismo ed il nazismo. Per questo occorre essere sempre vigili, partecipi, impegnati nella salvaguardia della nostra democrazia. Mi rivolgo soprattutto ai tanti giovani qui presenti: la libertà, la democrazia, i diritti dell’uomo non sono scontati, non esistono per volontà divina. Sono il frutto di lotte di sacrifici di persone che si sono sacrificate per offrirci in dote dei valori e uno stile di vita scevro dall’oppressione autoritaria e dalla legge del più forte. Primo Levi ne “I sommersi e i salvati” parlando della Shoah, ci ha lanciato un monito molto semplice: E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo. Questi valori vanno salvaguardati ogni giorno”.
Queste le parole pronunciate dal direttore dell’UNAR – Triantafillos Loukarelis nella Sinagoga Tempel di Cracovia, in occasione del Viaggio della Memoria, dove è stata siglata una carta di intenti per favorire “attività di sensibilizzazione, formazione e studio nelle istituzioni di ogni ordine e grado, per il contrasto ad ogni forma di discriminazione e di violenza” insieme al ministero dell’Istruzione, Csm, e Ucei.
Presenti 100 ragazzi dalla scuola polacca di Roma e dalle scuole di Catania, Maratea, Caivano, Pesaro e Roma, premiate per i loro progetti di legalità ed educazione alla memoria, per dire no ad ogni rigurgito di razzismo e discriminazione.
Ad accompagnare gli studenti nelle tappe della memoria, oltre alla ministra Azzolina, sono stati presenti anche il Sottosegretario del Miur Giuseppe De Cristofaro, la Presidente dell’UCEI (Unione Comunità Ebraiche Italiane) Noemi Di Segni, David Ermini, il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), lo storico Marcello Pezzetti e le due sopravvissute e testimoni dell’olocausto, Tati Bucci e Oleg Madic.