La voce rock di Anna: il boomerang dei cittadini

Anna, ragazza bergamasca di 36 anni affetta da sclerosi multipla, ha deciso di essere un esempio per tutti non arrendendosi e continuando a sfidarsi per andare oltre i limiti che la gente comune ritiene abbia un disabile in sedia a rotelle. L’ultima sfida che sta correndo? La candidatura come consigliera alle prossime amministrative di Bergamo, per farsi portavoce di bisogni e difficoltà che incontrano quotidianamente le persone diversamente abili.

Quando ho chiesto ad Anna di rispondere a qualche domanda lei mi ha detto: “Va bene, ma richiamami domani perché oggi non posso: sto andando a lanciarmi col paracadute!”. Così il giorno dopo richiamo Anna e non posso far altro che iniziare la mia intervista chiedendole di raccontarmi del suo volo.

«Sono venuta a conoscenza di una giornata dedicata al lancio col paracadute proprio per le persone in carrozzina ed essendo un’amante di avventure ed emozioni, anche estreme, mi sono detta “Perché no?” E poi, come ti ho detto ieri, lo slogan che mi ripeto sempre e da cui trovo ispirazione per lanciarmi nelle cose nuove è “tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”.

La mia esperienza con il paracadute è stata adrenalina pura e un senso di libertà. Se ci circondiamo di persone che credono in noi e che ci aiutano ad abbattere le barriere si possono fare un’infinità di cose».

Anna è così, una forza della natura, capace di buttarsi da un aereo e il giorno dopo indossare un tailleur per lanciarsi in un’avventura politica in cui metterà le sue esperienze e il suo coraggio al servizio dei cittadini.

Pensando ad Anna mi viene in mente l’immagine di un boomerang che va, fa esperienza e torna indietro così come col suo possibile incarico politico lei vuole raccogliere i bisogni e la voce di tanti cittadini come lei,  farsi portavoce delle loro esigenze e poi tornare da loro con risposte concrete.

Chi è anna? Parlami di te a 360°

«Ho 36 anni e vivo da sola  (anzi vivo con Gioia, la mia adorata cagnolina) a Spirano, un paesino di quasi 6.000 abitanti nella pianura bergamasca. Da tre anni lavoro  a tempo pieno all’ufficio urp e protocollo  del mio Comune.

Sono affetta da sclerosi multipla da 14 anni ma nonostante la “stronza” (così chiamo la mia patologia) abbia stravolto completamente la mia vita, ho scoperto un mondo a me sconosciuto e diverso dove sto cercando di costruire progetti ricchi di emozioni e sorprese.

Nel 2009 ho iniziato un percorso come volontaria con ANMI, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili; la mia presenza e la mia collaborazione con l’Associazione negli anni è aumentata infatti  dal 2016 presto servizio come supporto segreteria nella sede di Bergamo.

Mi piace moltissimo leggere, nuotare e praticare qualsiasi avventura, anche estrema, fin dove posso arrivare, perché ricordiamoci sempre che “tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”»

Come sei arrivata  a candidarti per le amministrative di Bergamo? Chi ti ha convinto?

«La decisione di candidarmi è nata confrontandomi con le realtà e le difficoltà quotidiane che circondano noi disabili. È un’idea partita dal basso e che ha preso forma proprio affrontando la vita di tutti di giorni».

Quando si dice “toccare con mano la realtà”… la tua esperienza e il tuo vissuto hanno giocato una parte fondamentale nella decisione di candidarti, che ruolo ha avuto l’associazione ANMIC?

«Vivendo nell’Associazione mi sono resa conto che  problematiche di natura diversa e invalidante  affliggono un numero impensato di  persone. Queste persone non chiedono la luna ma cose tutto sommato semplici come l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’aumento del numero di parcheggi per disabili, l’incremento dei controlli per individuare chi se ne approfitta, l’aumento degli aiuti economici e il sostegno dei nuclei familiari in difficoltà avendo tra i componenti persone fragili. Richieste scontate ma che troppo spesso diventano richieste difficilissime perché si scontrano con una burocrazia infinita o incontrano funzionari poco sensibili nell’affrontare queste tematiche».

Qual è la cosa che vorresti riuscire a realizzare più di tutte se verrai eletta?

«Se verrò eletta di sicuro chiederò e pretenderò che la politica sia coerenza e onestà al servizio della comunità».

Mi hai detto che vuoi dar voce a chi voce non ne ha: è quindi giusto dire che la tua è una missione sociale? Stai vivendo questa tua scelta più come avventura personale o come missione sociale?

«Ritengo che inizialmente forse è partita come un’avventura ma che col tempo si sta trasformando in una missione sociale a 360°».

Dove hai trovato il coraggio di questa scelta?

«La forza motrice di questa scelta è, come per tutte le cose, la volontà. La volontà è il 50%, se poi come già dicevo hai accanto persone che credono in te, che ti spronano e che ti supportano anche fisicamente e concretamente trovare il coraggio di affrontare nuove sfide diviene naturale».

Cosa ne pensano la tua famiglia e i tuoi amici di questa tua discesa in politica?

«La decisione di candidarmi è stata appoggiata e incoraggiata sia dalla mia famiglia sia dai miei amici fino in fondo. Questa loro positività mi dà forza per proseguire ma soprattutto tanto orgoglio».

Qual è il messaggio che vuoi lanciare ad altri diversamente abili con la tua coraggiosa scelta di candidarti?

«Riprendo di nuovo lo slogan che ti ho già detto e lo ripeto “tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura” questo perché le barriere spesso ce le creiamo noi,  sono solo limiti mentali di chi ha paura a sperimentare».

Qual è la tua canzone preferita?

«Amo molto la musica soprattutto quella rock, tra le mie canzoni preferite ci sono “Wish you were here” dei Pink Floyd  e “Sally” di Vasco Rossi. Anche Rino Gaetano è un cantante che mi piace molto ascoltare».

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