Far interagire al meglio necessità e disponibilità, creando una piccola economia virtuosa che utilizzi manodopera (falegnami) e materie prime (legno) locali e solidarietà. È il progetto Banchi di Scuola per un Camerun a misura di studente. In particolare, l’iniziativa si rivolge alla provincia di Ebolowa dove mancano circa 1300 banchi.
Per questo, Don Jean-Jacques Minkandè, Vicario Generale del Vescovo di Ebolowa, ha condiviso la proposta con amici milanesi Maria Zocchi, Giuliano Lovati e Laura de Angelis. Ovvero, come si autodefiniscono gli stessi organizzatori, al sacerdote camerunense “innamorato del proprio paese” si sono aggiunti una preside in pensione, “un vero e proprio vulcano di idee ed entusiasmo”, un architetto, fumettista, falegname, “insomma un tipo multitasking” e una fotografa, “sognatrice e curiosissima”.
Da qui, l’avvio di Banchi di Scuola e il calcolo (in pratica) della necessità monetaria: 5.000 euro circa, almeno per attivare il processo. “Ci sono gli studenti, mancano i banchi – spiegano gli organizzatori – Il Camerun, come molti altri Stati africani, è un Paese meraviglioso e ricco di materie prime, fra le altre il legno, abbondante in quantità e qualità. I falegnami e il legno ci sono, quindi non è necessario importarli”.
“L’obiettivo – precisa il gruppo – è studiare il modello di produzione artigianale dei falegnami locali e, se possibile, ottimizzare il processo di creazione e trasporto dei banchi di scuola, riducendone il costo, fornendo al contempo lavoro ad artigiani spesso penalizzati da grosse aziende straniere che sfruttano il territorio esportando materie prime”.
Secondo i dati della FAO, infatti, il Camerun perde ogni anno una superficie forestale pari a 220.000 ettari. Tra il 1990 e il 2010 nel Paese sarebbero stati deforestati più di 4 milioni di ettari. Non solo il territorio viene in questo modo impoverito di materie prime ma anche il clima della regione viene stravolto e ne subisce le conseguenze. Inoltre, il materiale ricavato dalla deforestazione viene esportato per la maggior parte non rientrando in circolo nell’economia del Paese.
“Per combattere la miseria in Africa l’educazione è fondamentale – commenta Don Jean Jacques Minkande – Educare un bambino equivale a salvare suo futuro, la sua famiglia e il Paese. A Ebolowa a tanti bambini mancano banchi a scuola. Anche nei villaggi limitrofi a scuola sono seduti gli uni sugli altri, alcuni seguono le lezioni sul pavimento. Insieme, con una piccola offerta, possiamo dare i banchi ai bimbi africani e aiutare la loro educazione e promuovere lo sviluppo dei popoli poveri. Insieme possiamo fare tanto bene. Grazie mille”.
“Un giorno – ricorda Giuliano Lovati – Maria mi raccontava di un nero che vendeva gli accendini in piazza che, vedendoci da fuori, le ha detto ‘ma quanto lavorate qua! Pensate solo a lavorare mi sa’. Ho pensato che loro avevano qualche cosa da insegnarci e penso, viceversa, noi a loro. Per imparare da qualcuno devi conoscerlo. Come mi diceva un vecchio artigiano, ‘il modo migliore per conoscere una persona è lavorarci assieme’. Per me il progetto è nato così, voglio conoscere”.
“È l’inizio di un progetto bellissimo. Difficile. Ambizioso. Speriamo che possa coincidere con l’inizio anche per tanti bambini che desiderano studiare e non ne hanno i mezzi. Perché dove c’è istruzione c’è sempre un inizio. Noi ci crediamo, e tu?” conclude Laura de Angelis.
La mia compagna di banco è a Ebolowa
Non mi copia
ma ci aiutiamo
Non parla come me
ma se ci guardiamo negli occhi ci capiamo e ci viene da ridere
Insieme
Maria Zocchi
Per sostenere il progetto Banchi di Scuola è possibile inviare un bonifico al C/C 00147/010/000210305 – IBAN IT77 N030 3220 2000 1000 0210 305