Una multa da 1.500 euro e un risarcimento da 30mila euro. È l’Italia dei diritti che si fa strada grazie ai giudici, abbandonata dal Governo che intanto difende “le famiglie tradizionali”. Questa è infatti la condanna a Simone Pillon, senatore della Lega, per diffamazione nei confronti del circolo gay Omphalos di Perugia.
La sentenza arriva dopo alcune affermazioni con le quali aveva commentato un’iniziativa del circolo nelle scuole, quando ancora non era parlamentare. In particolare, Pillon aveva definito i componenti del gruppo “adescatori di minorenni”.
“Difendere le famiglie dall’indottrinamento costa caro” ha replicato il senatore dopo aver assistito in aula alla lettura della sentenza e riferendosi ancora una volta a quella presunta teoria gender, in realtà inesistente. E ha precisato: “È un primo grado, non una sentenza definitiva. Ci sarà spazio per l’appello”.
Intanto Arcigay si è espresso di fronte alla “buona notizia che finalmente bolla come criminale la condotta di quella persona”.
Ma “questa sentenza – precisa Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay – purtroppo non può rimediare agli enormi danni che le dichiarazioni di Pillon hanno causato alle migliaia di ragazzi e ragazze che si sono visti negare le attività di prevenzione al bullismo omofobico da parte di tante scuole, intimidite dallo sproloquio assurdo del senatore”.
In questi anni, infatti, aggiunge Piazzoni, “le calunnie diffuse da Pillon e dai suoi discepoli hanno impedito che le istituzioni scolastiche affrontassero in modo serio il contrasto dell’omofobia nelle scuole e l’educazione al rispetto delle differenze”.
Così ora Arcigay, con questa sentenza, confida “che dal Ministero dell’Istruzione, fino all’ultima scuola della provincia italiana, si possa finalmente porre la parola fine a questa paura irrazionale per teorie inesistenti che ora sappiamo essere fondata sulla falsità e sulla diffamazione”.